Sole di ferragosto
astro delle cicale e del salmastro
oblio d’essere ancora sotto il cielo
tendere di nascosto
agguati all’ anima
sfuggire dal contesto
delle pareti e dei destini stretti
per ritrovarsi tutti
a fianco a fianco sotto il solleone…
Sole sornione
a rosolare glutei e cervelli
incenerire sogni di betulle
e sfolgorare ancora sulle brulle
stoppie di grani amari
greti di mostri insonni
cantar di ninnenanne ai cimiteri.
Sole guardone
involontario amante della terra
madre reietta dell’ umanità
custode fino all’ ultimo dei giorni
ne avrà spoglie riarse
ad epitaffio
di quella specie che la incenerì.
poesia si Cristina Bove
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