lunedì 20 dicembre 2010

Incontri mancati sui mezzi pubblici

La vita mi ha fatto un regalo di Natale in anticipo e con un sapore dolceamaro.
Ci avevano regalato dei biglietti per un pallosissimo concerto di musica da camera e purtroppo il mal tempo non è servito a bloccare l'evento. Vista la situazione stradale abbiano deciso di muoverci con i mezzi pubblici ed io ho patito un freddo cane. Con solo una camicia ed un maglioncino leggero, tanto nel teatro farà caldo ho giustamente pensato, ho dovuto optare per il cappotto al posto della mia amata e calda giacca a vento perché questa non si addiceva alla serata. Il cappotto però non era sufficientemente caldo, quindi con mani e piedi gelati mi preparavo ad una noiosa serata quando la discesa dal mezzo pubblico me l'ha resa peggiore. Infatti mentre scendevo ho visto l'ipotetico amore della mia vita. Non so se l'ipotetico amore della mia vita ha visto me, so solo che in quella manciata di secondi che sono durati ore ho cercato di fissare il mio sguardo nei suoi occhi azzurri nella speranza di attirare la sua attenzione. Ad essere sinceri non so quanto volessi veramente che mi vedesse perché ero con tutta la mia famiglia, all'oscuro dell'esistenza di un mio ipotetico amore della mia vita ed inoltre non avevo certo il tempo ed il modo di instaurare una conversazione tale da poter carpire informazioni sulla sua attuale situazione sentimentale. Lo so che siamo a Natale, ma in questo momento mi viene da sperare che non sia bellissima. Per tutta la serata non ho fatto che pensare alle cazzate che ho fatto, ai segnali che mi sono stati mandati e che io non ho capito nonostante fossero evidenti e lampanti. Spesso prego che mi venga data una nuova possibilità, ma poi temo che manderei a puntare pure quella.
Però adesso so che l'ipotetico amore della mia vita utilizza la mia stessa linea pubblica, non so se la usa spesso o se è stata una emergenza maltempo, non aveva la faccia proprio felice cosa che però poteva derivare da molti fattori. Erano quasi le 20, quindi difficilmente andava a lavoro, quindi forse abita lungo la mia stessa linea pubblica. Devo ammettere che in un'altra occasione avrei fatto marcia indietro risalendo sulla vettura, avrei cercato un posto nelle sue vicinanze cercando di richiamare la sua attenzione, ma in modo non eclatante, oppure avrei aspettato nell'ombra per vedere la sua fermata e farmi una idea di dove abita e cercare un modo per bazzicare quella zona.

Ora non faccio che pensare ai suoi occhi ed alle occasioni perse. Come se questo anno non fosse stato abbastanza da schifo ora ci si mette pure il dubbio di aver gettato nel cesso la mia felicità. Adesso tutte le volte che monterò  su mezzo pubblico, per un periodo di tempo non determinato, so che con lo sguardo passerò a rassegna tutti i passeggeri nella speranza di rivedere il mio ipotetico amore della mia vita, sempre che in quel momento mi trovi in una situazione tale che mi permetta di poter fare una mossa.

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